Consiglieri Permanenti Nazionali

 

I CONSIGLIERI PERMANENTI NAZIONALI

  

Quando, su consiglio del mio Maestro, ho riorganizzato la Direzione Tecnica Nazionale rifacendomi a quella Internazionale ho analizzato con attenzione tutte le motivazioni, gli impegni e i doveri che avrebbero coinvolto le persone da me prescelte.

 La maggior parte dei veterani era già impegnata in responsabilità nazionali o regionali molto importanti, quindi dovevo trovare dei collaboratori che erano disposti a dedicare tempo e pazienza per realizzare con me un’altra parte del cammino iniziata a fianco del mio Maestro nel lontano 1976 e che dovevano rinunciare a responsabilità che avevano già acquisite.

La scelta non poteva cadere che su tre dei miei più stimati discepoli, che nel corso degli anni hanno cumulato esperienza e tecnica che gli avrebbe permesso di occupare con saggezza e autorità questa carica.

Tutte e tre mi hanno seguito fin da principio nel lungo e difficoltoso percorso che ci ha portato ad affermare il Qwan Ki Do in Italia e nel Mondo.

La lotta più dura è stata sicuramente in Italia dove nel lontano 1979 apriva la Scuola Quan Ky a Linate sotto la mia direzione.

Tutto e tutti ci erano contro ma, da quel piccolo nucleo di allievi, nasceva la forza e la volontà di imporre la nostra disciplina sulle altre e su coloro che ci sbeffeggiavano come incapaci, nemici sia interni che esterni che cercavano di far prevalere gli interessi personali piuttosto che l’unione per lo sviluppo di una realtà solida nel già troppo diviso mondo della arti marziali.

Il cammino è stato faticoso, tutti i giorni il Gruppo si allenava almeno tre ore, questo mi è servito per formare un nucleo di base che ha dato poi vita a quella squadra di dimostratori, praticanti ed atleti che ci ha visto affermarci nel contesto delle Arti Marziali Italiane.

Tutti i sabati e le domeniche eravamo impegnati in vari comuni per partecipare alle dimostrazioni alle quali eravamo invitati e spesso le dimostrazioni erano più di una al giorno, costringendoci a spostarci velocemente da un posto all’altro.

La necessità di diffondere il Qwa Ki Do Kung Fu Vietnamita era prioritaria, dal piccolo comune di Linate il Qwan Ki Do doveva espandersi il più possibile, mantenendo al contempo la purezza della sua Scuola. 
Spesso era necessario dimostrare la superiorità della scuola sul quadrato di gara, per questo gli allenamenti di quegli anni erano duri fino al limite delle possibilità dei mie allievi.

 
Ma veniamo a Stefano, Gennaro e Marcello.

 
 Stefano: è il più anziano come anni di pratica dei tre, ha iniziato a Linate e mi è stato sempre vicino; semplice, timido e nervoso, sempre pronto a difendere il Qwan Ki Do ad ogni costo, con il tempo ha preso sicurezza e fiducia e ha conquistato la capacità di controllarsi e razionalizzare qualità indispensabile per ogni buon dirigente.

Gennaro: era uno dei più terribili; ostico, duro, coriaceo, quando si presentò a me mi disse che era uscito da un incidente di moto e che aveva dei ferri nella tibia e non sapeva se poteva praticare. Da allora le sue tibie hanno fatto paura a tutti, poi… la famiglia con due bimbi e un viaggio nella lontana India lo hanno calmato. Ora è il più grande diplomatico che ho, dall’azione alla parola in breve tempo, è capace di trovare la via del dialogo in ogni circostanza senza aver perso la determinazione che lo ha sempre contraddistinto.
 

Marcello: personaggio sempre preciso e calmo è arrivato nel gruppo con i capelli lunghi, giubbotto di pelle e idee rivoluzionarie; ora anche lui sposato con tre figli ha lasciato l’incarico di Responsabile Tecnico Regionale della Lombardia per affiancarmi nel nuovo arduo compito.

Metodico e costante nel suo modo di lavorare, è una garanzia di continuità per ogni azione che gli viene affidata.
  
Questi quindi i Consiglieri Permanenti Nazionali, che vengono scelti tra i membri del Phuong Long, ma analizziamo i compiti all’interno dell’Unione:

Il primo comandamento dei Consiglieri Permanenti Nazionali è la disponibilità che deve sempre esserci verso tutti i praticanti di ogni grado e qualifica.
 
I Consiglieri Permanenti Nazionali devono essere un punto di riferimento per tutti, il loro compito è di coadiuvarmi all’interno della Direzione Tecnica Nazionale. 

Altro importante impegno è il coordinamento e il controllo delle attività delle Commissioni, ricevono i rapporti annuali e lavorano in stretta collaborazione con il Direttore Tecnico Nazionale.

 Sono al mio fianco nello sviluppo tecnico e pratico della nostra Unione facendo da ponte e da collegamento fra Insegnanti e Praticanti con la Direzione Tecnica Nazionale in modo che sia più capillare l’attenzione ad ognuno, analizzando i vari problemi che vengono posti dagli Istruttori o dai Praticanti.

 

                                                                                                                            Maestro

                                                                                                                       Roberto Vismara