Tạo Sư Cristian Pallamidesi 5° Dang

 CAVALIERE DELL'AQUILA 

          

Responsabile Dimostrazioni Regione Emilia-Romagna

 

 

Profano del mondo delle Arti Marziali le sue uniche conoscenze provengono dai film, Cristian Pallamidesi viene coinvolto con l’insistenza di un amico ad accompagnarlo per trovare una disciplina da fare.

 

Inizia così un lungo dentro/fuori da dojo, palestre e scantinati di Parma senza trovare niente che lo appassioni fino a quando si imbatte in una lezione di Qwan Ki Do.

 

Affascinato dall’armonia e rettitudine con cui gli allievi affrontano il duro allenamento, un Maestro, Francesco Mangione, dal quale traspare una sicurezza che non è presunzione ma consapevolezza di insegnare qualcosa in cui crede, la sensazione di trovarsi di fronte una Vera Arte Marziale Tradizionale lo spinge a provare.

 

Da quella sera non salterà mai più un allenamento.

 

“Un viaggio di mille miglia inizia con un sol passo”(Lao Tzu), e inizia così per Cristian il suo percorso nel Qwan Ki Do, partecipa agli stage tecnici e d’armi tenuti dal Maestro Fondatore e dal Direttore Tecnico Roberto Vismara, partecipa con discreto successo alle gare tecniche e di combattimento; dal grado di terzo cap inizia gli allenamenti con la Nazionale combattimento gradi.

 

 

Cristian consegue il grado di quarto cap dal suo Istruttore Francesco Mangione e riceve la cintura blu, cintura simbolica di aiuto istruttore e da quel momento viene autorizzato a seguire un suo club che chiamerà Tay Du di Parma e che tutt’ora segue.

 

Per motivi personali l’Istruttore di Cristian, Francesco, fatica a proseguire con gli insegnamenti, quindi chiede al Direttore Tecnico Roberto Vismara di permettere a Cristian di seguire gli allenamenti di Milano insieme a lui, questo consente a Cristian di continuare a crescere a livello tecnico e personale.

 

Passa solo un anno e Francesco Mangione deve abbandonare l’insegnamento del club è a questo punto che i compagni e gli allievi più anziani designano Cristian come successore per portare avanti il Qwan Ki Do a Parma.

 

Vista la fiducia e l’appoggio di tutti gli allievi, Cristian accetta e unisce i due club di Parma in uno unico, il Tay Du.

 

Perso il proprio punto di riferimento diventa a tutti gli effetti allievo del Maestro Roberto Vismara che lo sosterrà sempre, questa mano sulla spalla gli dà la forza di andare ogni settimana a Milano, in fondo una Cintura Nera è una Cintura Bianca che non si arrende mai. 

 

Nel settembre 2005 viene nominato Responsabile Regionale Arbitrale Emilia Romagna e nel settembre 2008 gli viene conferita anche la carica di Responsabile Regionale Dimostrazioni inoltre, grazie alle sue capacità tecniche e umane, viene inserito nel gruppo che coadiuva il Responsabile Tecnico Regionale nel Corso Cinture Nere Emilia Romagna.

 

Nel giugno 2019 consegue il grado di 4° Dang

Il 19 febbraio del 2023 consegue il grado di 5° Dang e la qualifica di Tạo Sư 

Oggi ci dice:

 

Un pittore contemporaneo ungherese in una recente intervista diceva:

 

”la scuola non sono i muri, ma sono gli allievi e i maestri, e le cose che hanno da dirsi e da fare insieme. Noi siamo maestri fino a quando i nostri allievi ce lo consentono. Io non parlo di pittura ma mostro loro quello che so fare. I ragazzi mi stanno vicini, provano a fare quello che faccio io, o almeno cominciano così, poi sviluppano i loro disegni secondo le loro capacità e la loro ispirazione.”

“mentre disegniamo o pitturiamo parliamo della tecnica che stiamo eseguendo, ma parliamo anche della vita,…”.

 

In queste parole vedo molto di me, di noi, di come sia facile e difficile raccontare la nostra storia agli altri, una storia fatta di sacrifici e amore, di dolori e soddisfazioni, di rispetto e gioia, una visione che non passa sulla grande autostrada della vita, ma percorre quei sentieri tracciati passo dopo passo che per trasformarsi in strade necessitano di essere calpestati da molti e molti uomini.

 

Quindi ringrazio i miei compagni di palestra che prima mi hanno insegnato e poi sono diventati miei allievi, ai compagni trovati nel percorso, e soprattutto al Maestro Roberto Vismara che mi ha insegnato ad essere la persona che sono, e gli dedico queste parole:

 

Questo è il mio Maestro.

 

“Quando agita le braccia le nubi si dissolvono,

dove si sposta, la primavera dei cuori rinvigorisce,

le sue parole risvegliano i sentimenti primordiali,

nel suo cammino non si incespica nelle erbacce, egli ti svela i pericoli.

 

La sua fermezza è la mia educazione,

 

il suo rispetto la mia fratellanza,

 

il suo cammino la mia casa,

 

la sua semplicità la mia modestia,

 

il suo spirito la mia energia,

 

la sua collera il mio equilibrio,

 

la sua forza il mio coraggio,

 

la sua tolleranza la mia bontà.

 

Nonostante il Guerriero che risiede in lui,

non lo si riconosce dalla destrezza e da quante battaglie ha vinto,

ne da quanti avversari riesce a fronteggiare in una volta sola,

ma da quante persone riesce ad abbracciare.

 

Tutto questo è il mio Maestro."