Võ Sư Bac Si Paolo Liistro 4° Dang ad honorem

 

CAVALIERE RICERCATORE DELLA FENICE

 Responsabile Commissione Medica

Consigliere Commissione Ricerche

Era il 1969…  Paolo, giovane studente del primo anno di liceo scientifico all’Albert Einstein di Milano, fino a quel momento oltre ad aver corso dietro ad ogni tipo di pallone, aveva praticato nuoto e tre anni di ginnastica artistica, anche agonistica, alla Forza e Coraggio di Milano.

Con l’ingresso al liceo decide, insieme ad un amico, di seguire i corsi di Judo presso la palestra Spartacus di Milano.

Per circa tre anni si applicherà in questa disciplina. Come in tutte le Arti Marziali anche lo Judo conferisce elasticità, equilibrio, autostima e consente di confrontarsi con un avversario in modo leale e canonico.

Di costituzione longilinea, però, non si può dire avesse la tipica corporatura dello judoka… per cui nei combattimenti era sempre utilizzato più o meno come straccio per i pavimenti!  

Questo fatto, unito al sopraggiunto interesse per le ragazze, fece sì che con l’ottenimento della cintura arancione, si fosse raggiunta anche la fine dell’esperienza come judoka.

Erano subentrati piano piano altri interessi che andavano dall’approfondimento di certe materie scolastiche quali la filosofia e le scienze, alla passione per i viaggi, al volontariato presso un’associazione volontaria di pubblica assistenza  (Croce d’Oro di Milano dal 1973 al 1985 ricoprendo incarico prima di milite, poi di capo servizio, di autista, quindi di medico di guardia e alla fine di consigliere).

Il desiderio di rendersi utile agli altri, la passione per la conoscenza del corpo umano e l’attività di lettighiere avrebbero condotto inesorabilmente allo studio della medicina all’Università degli Studi di Milano, presso la quale si sarebbe laureato nel 1980. A questo punto Arti Marziali e Medicina cominciano ad incrociarsi in modo non definibile semplicemente casuale!

Innanzitutto la specializzazione: Medicina dello Sport.  Ottenuta nel 1983 sempre presso il medesimo Ateneo, induce all’approfondimento proprio della fisiologia, della biomeccanica e della traumatologia dello sport, oltre che al subentrante interesse per la cardiologia dello sport.

Proprio lavorando in un reparto di Cardiologia d’urgenza di un Ospedale della provincia di Como, nel 1981, incontra un giovane assistente cardiologo, ricercatore presso un importante gruppo dell’Università di Milano, che non solo praticava il Taiji Quan, ma era anche uno dei primi studenti di una scuola di agopuntura sempre di Milano.

Cominciare ad interessarsi di cuore, di traumi, di sport e ….. di aghi fu un tutt’uno! Questo giovane ed antesignano collega gli regala il primo libro che in qualche modo riguardava la materia : TERAPIA SHIATZU di Toru Namikoshi, sulla cui terza pagina spicca la firma con la dedica “ a Paolo per un buon inizio!” Insieme al libro l’amico cardiologo-agopuntore gli regala anche un ago d’argento con l’indicazione dei primi agopunti da trattare anche singolarmente.

Se la Via era stata indicata, non era ancora tempo di percorrerla. Ora non c’era tempo per studiare. Il lavoro incombeva e prima del lavoro il servizio militare, che tanto per non stare con le mani in mano, il dottore decide di fare nel I Battaglione Carabinieri Paracadutisti Tuscania.

Li  farà  tanta attività fisica, corsi di difesa personale, lanci col paracadute ed una ricerca sul comportamento della Frequenza Cardiaca nei paracadutisti di volo in caduta libera, che frutterà la Specializzazione in Medicina dello Sport con Lode ad un collega cui aveva donato il lavoro! 

Siamo ormai nei primi mesi del 1983, tra ospedale, guardia medica, guardie in ambulanza, si andava anche concretizzando l’attività di medico dello sport, infatti la fine di quell’anno avrebbe visto la nascita del Centro Ambrosiano di Medicina dello Sport, ma c’è un particolare interessante che precede quell’evento….

Sempre alla ricerca di lavoro, meglio se nel settore  sportivo, accetta di presenziare in qualità di medico ad una manifestazione di gare e combattimenti di un’Arte Marziale di cui non aveva mai sentito parlare : il Qwan Ki Do.

 Si sarebbe tenuta in una palestra di Zelo Foramagno ( Peschiera Borromeo -MI).

Per concordare il tutto gli era stato dato un numero di telefono, quello di casa del responsabile dell’evento, un certo Roberto Vismara.

I due, neanche trentenni, si dettero rispettosamente e formalmente del LEI, ma alla fine della giornata di gare qualcosa sarebbe definitivamente cambiato nel giovane medico sportivo.

Il carisma, la forza interiore e nel contempo l’affabilità e la semplicità del giovane Maestro, fecero breccia da subito nel cuore del Dottore come una lama calda nel burro.

I diavoli vestiti di nero nei loro Vo Phuc fecero il resto.

Fu Amore a prima vista. Per tutto e tutti.

Il Maestro e il Dottore ci misero poco a sciogliere il ghiaccio e passare da un formale darsi del “lei” al tu più confidenziale.

Non ci fu più gara o manifestazione che non li vide insieme. In tutto il mondo.  Fino ad oggi e da qui all’eternità. Qualunque cosa accada. 

 Ecco dunque trent’anni di simbiosi con il Qwan Ki Do, attività medica certificativa, diagnostica traumatologica, assistenza alle gare, approfondimenti culturali in tema di medicina volti a ampliare le conoscenze degli istruttori, masters a tema.

Attraverso l’Arte Marziale nei suoi aspetti sportivi, dinamici ed acrobatici e soprattutto tramite quelli più profondi e filosofici, si faceva sempre più pressante per il Dottore l’approfondimento delle conoscenze mediche orientali e quindi cinesi.

Le primissime nozioni apprese attraverso il semplice manuale Shiatzu, l’esperienza che si andava forgiando sul campo seguendo gara dopo gara i “diavoli in Vo Phuc”, l’amicizia sempre più profonda anche col Gran Maestro Fondatore Pham Xuan Tong , le lunghe chiacchierate mediche e filosofiche durante gli spostamenti aerei o seduti  intorno ad un tavolo…. stavano preparando il terreno ad una scelta epocale per il non più giovane Doc  (appellativo con cui è chiamato da tutti nella grande famiglia del Qwan Ki Do)...

Siamo nel 2003. Tutto accade in un’ora, l’ora durante la quale un altro grande Maestro di Arti Marziali si trovava presso il Centro Ambrosiano di Medicina dello Sport per controlli di routine. Il Dottore poneva domande al M° Mario Mandrà esperto Internazionale di WUSHU e caposcuola TANG LANG relative allo scorrere dell’Energia nel corpo….

Il Maestro ed amico rispose semplicemente : “ Paolo, frequenta il corso di Agopuntura e MTC della nostra Associazione….. vedrai che li troverai le risposte alle tue domande”. Punto.

Punto e a capo fu veramente.

La stessa settimana il Dottore cominciava a frequentare un Corso Quadriennale con obbligo di frequenza, esame di profitto al termine di ogni anno, obbligo di tirocinio pratico durante II,III e IV anno, esame al terzo anno con l’Università di Nanjing, Tesi finale ed un mese di Master in Cina presso l’Università di Nanjing.

A questo sarebbero seguiti altri due anni di corso in Fitoterapia Clinica Cinese.

Era fatta. L’ago d’argento perso negli anni chissà dove, aveva sortito il suo effetto.

Aveva toccato il giusto agopunto. Aveva fatto partire un segnale che sarebbe diventato talmente forte da innescare un evento a catena irrefrenabile.

Oggi l’agopuntura e la MTC sono l’ambito di cura del Doc e gli approfondimenti ed i master risentono di questa scelta orientando gli studi e dunque gli insegnamenti lungo la Via della Medicina Energetica e Vibrazionale.

 Si è solo all’inizio del lungo cammino.

La Via prevede anche lo studio di un’Arte Marziale interna attraverso le antiche Forme del Taiji Quan Stile Chen Metodo Hong e l’inizio di un altro apprendistato, quello delle antiche Forme del Qwan Ki Do.

 

C’è tempo. Il tempo è il dono più grande che ha l’Uomo.

In questa proiezione tra Cielo e Terra c’è ancora tanto da imparare.